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domenica 20 novembre 2022

Strategia Italiana per l'Artide. Linee strategico

 4b. LE LINEE STRATEGICHE

Fonte www.esteri.it

 Per rispondere alla sfida rappresentata dai cambiamenti climatici, le priorità e le azioni messe in campo dalla comunità scientifica e da organismi internazionali di coordinamento sia scientifico, come ICSU (International Council for Science) 58, IASC (International Arctic Science Committee) 59 e EPB (European Polar Board) 60 , che politico (Consiglio Artico, Commissione Europea) si rivolgono a: 1 - incrementare la risoluzione spaziale e temporale del sistema osservativo artico e rafforzare il livello di coordinamento tra le iniziative delle diverse nazioni; 2 - promuovere lo studio e la conoscenza di una ulteriore dimensione del sistema artico, la complessità, come una componente integrale del Sistema Terra, che gioca un ruolo fondamentale nel determinare il fenomeno dell'Arctic amplification e la natura ed entità dei cambiamenti in atto. In questo ambito un ruolo di grande rilevanza è giocato dai siti (“supersiti”) dove è possibile acquisire contemporaneamente un gran numero di importanti parametri fisici, chimici e biologici per tutto l'anno; 3 – definire a diversi livelli (europeo, internazionale) l'agenda e le priorità di ricerca scientifica su medio e lungo attraverso progetti come la Coordination Support Action EU-PolarNet61 e iniziative come ICARP (International Conference on Arctic Research Planning) 62 . A livello europeo è utile ricordare che l’Artico è elencato come una delle priorità di ricerca nello Horizon 2020 Work Programme 2016-201763 . 55 Si veda http://www.eurofleets.eu/np4/home.html 56 Si veda http://ec.europa.eu/research/infrastructures/index_en.cfm?pg=esfri 57 Si veda http://portal.meril.eu/converis-esf/publicweb/startpage?lang=1 58 Si veda http://www.icsu.org/ 59 Si veda http://iasc.info/ 60 Si veda http://www.europeanpolarboard.org/ 61 Si veda http://www.eu-polarnet.eu/fileadmin/user_upload/redakteur/Members_documents/Tool-Kit/EUPolarNet_FactSheet_2015.pdf 62 Si veda http://icarp.iasc.info/ 63 European Commission, Horizon 2020 Work Programme 2016 - 2017 - 12. Climate action, environment, resource efficiency and raw materials, Decision C(2016)1349 of 9 March 2016, disponibile su https://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 14 Avendo quindi come obiettivo il consolidamento l’allargamento della presenza italiana in Artico, in continuità con le linee di azione promosse negli anni passati, e in coerenza con quelle che sono le priorità strategiche a livello internazionale sopra dette, la comunità scientifica, ben sostenuta in ciò dagli enti di ricerca italiani (CNR, ENEA, INGV, OGS), nei prossimi anni si impegnerà a: A - promuovere nell'ambito della ricerca in Artico la partecipazione italiana come una "eccellenza" scientifica e tecnologica del Paese, massimizzando l'utilizzo delle risorse e delle competenze. La priorità sarà data sia ad azioni di monitoraggio continuativo che si sviluppino sul medio-lungo periodo sia ad attività sperimentali su ecosistemi terrestri ed oceanici. L'obiettivo indicato sarà perseguito innanzitutto ancorandolo a una solida e continua attività sperimentale a Ny-Ålesund (coordinata con le altre nazioni ivi operanti) e integrandolo con attività oceanografiche, in tal modo contribuendo significativamente allo studio integrato del sistema oceano-terra-atmosfera. L’attiva partecipazione all’iniziativa SIOS (Svalbard Integrated Earth Observation System) 64 permetterà di estendere gli interessi scientifici e le attività all'intero Arcipelago delle Svalbard; la partecipazione all’infrastruttura di ricerca europea EUROFLEETS con la nave oceanografica OGS Explora contribuirà all’allargamento degli orizzonti geografici dell’attività di ricerca ed alla promozione del sistema di ricerca italiano in Europa. B - estendere la presenza italiana nel sistema osservativo panartico, soprattutto sulla base di accordi bilaterali. Gli attuali contatti dovrebbero consentire di poter avviare nei prossimi due-tre anni collaborazioni sia in Groenlandia che in Canada. A oriente le iniziative si concentreranno verso la Russia, la Corea, la Cina ed il Giappone. Alcuni accordi specifici sono già in corso e altri potrebbero essere attivati grazie a strumenti come gli accordi per la cooperazione scientifica e tecnologica promossi dal MAECI o l'accordo tra il CNR e RFBR (Russian Foundation for Basic Research) 65 e l’accordo fra OGS e il cinese FIO (First Institute of Oceanography) 66 . C - consolidare l'internazionalizzazione. Gli enti di ricerca italiani quali CNR, ENEA, INGV e OGS partecipano attivamente ad iniziative internazionali artiche. Il CNR è membro dello IASC e dell'EPB, e partecipa attivamente all'iniziativa ECRA (European Climate Research Alliance), e in particolare al Collaborative Programme Arctic Climate Stability and Change promosso dall’Alfred Wegener Institut (Germania) e dal Bjerknes Centre (Norvegia)67 . La condivisione di grandi infrastrutture oceanografiche (quali navi da ricerca, sistemi di perforazione, ROV) contribuirà all’ulteriore internazionalizzazione della ricerca oceanografica italiana nella regione artica. Nell'ambito dello IASC, il CNR e OGS continueranno a contribuire concretamente a due Gruppi di Lavoro del Consiglio Artico sull'atmosfera e sul mare - in particolare, ad AMAP (Arctic Monitoring and Assessment Programme) 68 . L’OGS ha anche partecipato all’interno della delegazione italiana all’evento Arctic Circle 2014 a Reykjavik69; il CNR contribuisce a IPI (International Polar Initiative) 70 e ha sin dall'inizio rappresentato la ricerca italiana all'interno di SAON (Sustaining Arctic Observing 64 Si veda http://www.siossvalbard.org/servlet/Satellite?c=Page&pagename=sios/Hovedsidemal&cid=1234130481072 65 Si veda http://www.cnr.it/sitocnr/IlCNR/Attivita/Attivitainternazionali/Mobilita_file/AIview.html?id=46 66 Si veda http://www.fio.org.cn/en/ 67 Si veda http://www.ecra-climate.eu/ 68 Si veda http://www.amap.no/ 69 Si veda http://www.arcticcircle.org/ 70 Si veda http://internationalpolarinitiative.org/IPIhomepage.html STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 15 Networks) 71 . A livello di grandi iniziative infrastrutturali, l'Italia ha contribuito attivamente alla preparatory phase di SIOS, e, attraverso l'impegno del CNR, intende partecipare all'interim phase di tale iniziativa, promuovendola la livello nazionale. D – partecipare all'azione di rafforzamento infrastrutturale nell'Artico Europeo promossa dalla Commissione Europea, dalle nazioni artiche, ma anche da nazioni mediterranee come la Francia (progetto IAOOS – Ice, Atmosphere, Arctic Ocean Observing System72). Questo avverrà con il lavoro di potenziamento della base Dirigibile Italia e delle sue piattaforme osservative, attraverso: - la partecipazione alle nuove infrastrutture di ricerca promosse dalla Commissione Europea e dall’ESFRI73 dedicate alle zone artiche, come la già menzionata SIOS nelle Isole Svalbard; - il sostegno a quelle infrastrutture di ESFRI coordinate dall’Italia, che stanno consolidando la loro presenza nella regione artica e subartica, come EMSO (European Multidisciplinary Seafloor and water column Observatory) 74 , rete multidisciplinare di osservatori marini su scala europea, e EPOS (European Plate Observing System ) 75 , l’infrastruttura che integra i sistemi osservativi dedicati alla dinamica e tettonica terrestre; - il supporto a un’eventuale espansione alla regione artica dell’infrastruttura ESFRI ICOS (Integrated Carbon Observation System) 76; - la realizzazione di ulteriori spedizioni oceanografiche; - la partecipazione a call europee promosse in collaborazione con il British Antarctic Survey, il Norwegian Polar Institute, l’Alfred Wegener Institut e università straniere. E - sviluppare la sinergia tra le attività artiche degli enti di ricerca italiani e le attività del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide) 77 . Tale sinergia si svilupperà in primo luogo attraverso la standardizzazione della gestione dei dati provenienti sia dall'Artico che dall’Antartide, attraverso un sistema informativo per la raccolta di tutti i metadati generati e per l’Artico anche dei dati acquisiti. Un secondo aspetto molto importante riguarderà le azioni di divulgazione e disseminazione dei risultati. Infine il terzo aspetto riguarderà l'ampliamento della comunità scientifica polare italiana attraverso la formazione qualificata di giovani ricercatori. F - promuovere e rafforzare la collaborazione tra i diversi soggetti interessati a livello nazionale (enti, università). Al momento CNR, OGS e INGV hanno in corso un progetto premiale 2012, ARCA (ARctic: present Climatic change and pAst extreme events). Le ampie sinergie esistenti nell’ambito delle infrastrutture di ricerca ESFRI tra SIOS, che vede la partecipazione del CNR, e EMSO ed EPOS, che sono entrambe coordinate dall’INGV, saranno ulteriormente sviluppate, così come saranno esplorate con ASI (Agenzia Spaziale Italiana) 78 le modalità per valorizzare a livello di sistema osservativo pan-artico i prodotti unici ottenibili con la costellazione Cosmo-SkyMed. G - promuovere azioni di innovazione e sperimentazione tecnologica - soprattutto nel campo delle 71 Si veda http://www.arcticobserving.org/ 72 Si veda http://www.iaoos-equipex.upmc.fr/fr/index.html 73 Si veda http://ec.europa.eu/research/infrastructures/index_en.cfm?pg=esfri 74 Si veda www.emso-eu.org 75 Si veda www.epos-eu.org 76 Si veda www.icos-ri.org 77 Si veda http://www.pnra.it/ 78 

Si veda http://www.asi.it/ STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 16 osservazioni atmosferiche (UAV, sistemi monitoraggio in ambienti estremi, sistemi monitoraggio all'interfaccia aria-mare-ghiaccio), marine (USV, ROV) e satellitari (sviluppo prodotti, cal/val), anche mettendo insieme e traendo profitto dalle larghe esperienze acquisite dalla comunità nazionale in ambito PNRA.

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