L’innalzamento della temperatura (in Artico in misura quasi tripla rispetto alla media mondiale) e la progressiva fusione dei ghiacci hanno fatto crescere l’attenzione verso la regione, oltre che per le comprensibili preoccupazioni ambientali, anche per il suo possibile maggiore sfruttamento economico. Inoltre, l’aumento della tensione in altre aree rischia di avere riflessi anche in Artico, già cruciale linea di confronto militare durante la guerra fredda.
Principale foro regionale è il Consiglio Artico, creato nel 1996 e composto da Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia e Stati Uniti. Il Consiglio Artico include come Partecipanti Permanenti sei associazioni delle popolazioni indigene dell’Artico ed opera attraverso gruppi di lavoro su temi quali lo sviluppo sostenibile, il monitoraggio ambientale, la protezione dell’ambiente marino, la conservazione della biodiversità, la prevenzione e gestione delle emergenze.
Con una lunga tradizione di spedizioni polari risalente ad oltre cento anni fa, l’Italia è Stato Osservatore al Consiglio Artico dal 2013. La ricerca scientifica è il motore primo dell’azione italiana in Artico ed ha come principale punto di riferimento la Base “Dirigibile Italia” nelle Isole Svalbard (Norvegia), attiva dal 1997. Per fornire ulteriore impulso a tali attività, la legge di bilancio per il 2018 ha istituito il Comitato Scientifico per l’Artico, con il compito principale di elaborare e monitorare il Programma di Ricerche in Artico. Inoltre, alla Farnesina si riunisce periodicamente il Tavolo Artico, con la partecipazione di Ministeri, aziende ed enti interessati alla regione.
Principale prossimo appuntamento nel quadro del Consiglio Artico è stato il Senior Official Meeting del 24-26 maggio 2022 a Arkhangelsk (Russia). Da segnalare anche alcuni importanti eventi congressuali per il 2022: International Arctic Forum (11-13 aprile, San Pietroburgo); Arctic Frontiers (8-11 maggio, Tromso); Arctic Circle (13-16 ottobre, Reykjavík).
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