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giovedì 22 dicembre 2022

martedì 20 dicembre 2022

Strategia Italiana per l'Artico L'economia

 5. LA DIMENSIONE ECONOMICA 


Molteplici studi79 indicano che nella regione artica sono presenti significative e inesplorate risorse energetiche e minerarie (quali idrocarburi e terre rare), lo sfruttamento delle quali è reso complesso, e in molte zone ancora impossibile, dalle difficoltà tecnologiche, infrastrutturali ed economiche. Il progressivo assottigliamento della coltre ghiacciata potrebbe aumentare l’accessibilità di queste risorse. Nelle complesse condizioni ambientali dell’Artico, assicurare i più alti standard a garanzia della sicurezza delle operazioni e della protezione dell’ecosistema risulta essere una tassativa necessità che richiede importanti investimenti e un ampio ricorso a tecnologie di frontiera. L’Italia ha una lunga tradizione nella ricerca e coltivazione d’idrocarburi in mare. Nel contempo, l’Italia è caratterizzata dall’alto valore del proprio patrimonio culturale e ambientale, considerato unico al mondo: per questo, le istituzioni italiane sono particolarmente sensibili alla compatibilità ambientale delle operazioni estrattive e hanno sviluppato significative competenze che garantiscono performance di sicurezza del settore tra le migliori al mondo80 , riconosciute tali anche per la qualità tecnica dell’industria domestica, sempre all’avanguardia in questo campo, sin da quando nel 1959 venne realizzato nel mare italiano il primo pozzo offshore d’Europa. Le istituzioni italiane mettono a disposizione degli Stati artici le competenze acquisite, cooperando all’interno dei gruppi di lavoro del Consiglio Artico, al fine di affrontare le criticità connesse all’incremento all’attività antropica e industriale nell’Artico. L'Italia è profondamente impegnata attraverso le attività dei propri enti di ricerca in Artico nello studio dei cambiamenti climatici. Allo stesso modo, l’Italia può dare risposta alle necessità di infrastrutture e servizi appositamente studiati per rispondere alle esigenze della regione, attraverso l’eccellenza tecnologia delle proprie imprese, con particolare accento ai servizi specialistici, quali il controllo satellitare e l’ingegneria per l’offshore e ai settori dell’energia, della navigazione e delle costruzioni. Significativa è la collaborazione che l’Italia può fornire relativamente alle fonti rinnovabili di energia. L’Italia è stato il primo Paese al mondo ad utilizzare, a partire dai primi anni del Novecento, il calore della terra per la produzione commerciale di energia elettrica. Oggi l’Italia è tra i leader europei nell’utilizzo della geotermia e si propone di sviluppare sinergie in questo settore con i Paesi artici, alcuni dei quali con tradizione geotermica altrettanto consolidata. 79 Si veda ad esempio http://energy.usgs.gov/RegionalStudies/Arctic.aspx 80 Ministero dello Sviluppo Economico, DGRME – Rapporto Annuale 2015. Attività dell’anno 2014, disponibile su http://unmig.mise.gov.it/ STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 17 La capacità italiana di cimentarsi in sfide pioneristiche e di coniugare alta tecnologia e attenzione alla difesa dei beni culturali e ambientali costituisce il valore aggiunto del contributo che l’Italia può dare allo sviluppo sostenibile e alla crescita economica della regione artica. Secondo lo scenario centrale del World Energy Outlook 2014 dell’IEA (International Energy Agency), la domanda di energia primaria mondiale crescerà del 37% nel 204081 . Le risorse dell’Artico potrebbero svolgere un ruolo importante nel soddisfare la domanda di risorse energetiche e tale problematica non tocca un solo Stato, bensì tutti gli attori globali. Gli investimenti tuttavia devono rispondere a diversi criteri quali lo sviluppo ecosostenibile che tenga in considerazione sia il fragile ecosistema sia la dimensione umana, la volontà dei governi centrali, la disponibilità economica, il rispetto di determinati regimi giuridici e le particolari condizioni atmosferiche proibitive. Queste aree particolarmente sensibili e remote richiedono un maggiore impegno per la sicurezza, insieme a un’attenta analisi dei rischi, all’utilizzo di tecnologie all'avanguardia e alla selezione di personale altamente specializzato, insieme alla continua collaborazione delle popolazioni locali. Queste ultime, esperte conoscitrici dell’ambiente artico, custodiscono un patrimonio di conoscenze unico nel suo genere, fatto di tradizioni e culture millenarie, che dev’essere salvaguardato e valorizzato da parte di ogni attore economico attivo sul territorio. È nell’interesse di tutti gli stakeholders presenti nella regione operare nel rispetto di questo sensibile e peculiare ecosistema. L’Italia promuove una gestione ecosostenibile delle risorse ittiche dell’Artico. La pesca a fini commerciali dovrebbe tener conto dell’impatto di tale attività sull’intero ecosistema e sulla sussistenza delle popolazioni indigene, evitando impatti negativi su altre specie e sulla biodiversità marina.

sabato 10 dicembre 2022

Strategia Italiana per l'Artide II Parte Lista degli Acronimi

 INGV: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia IPCC: Intergovernmental Panel on Climate Change IPI: International Polar Initiative IsAG: Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliari MAECI: Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Marpol 73/78: Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi (International Convention for the Prevention of Pollution from Ships, 1973 as modified by the Protocol of 1978) MATTM: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare MERIL: Mapping of the European Research Infrastructure Landscape NySMAC: Ny-Ålesund Science Manager Committee OGS: Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale PNRA: Programma Nazionale di Ricerche in Antartide RFBR: Russian Foundation for Basic Research ROV: sottomarini a comando remoto SAO: Senior Arctic Official SAON: Sustaining Arctic Observing Networks SEAE: Servizio Europeo Azione Esterna SLCF: Short-Lived Climate Forcers SIOS: Svalbard Integrated Earth Observation System SOLAS: Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare (International Convention for the Safety of Life at Sea) UAV: aeromobili a pilotaggio remoto UNCLOS: Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (United Nations Convention on the Law of the Sea) UNEP: Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (United Nations Environment Programme) UNFCCC: Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change) USV: veicoli navali di superficie a pilotaggio remoto WMO: Organizzazione meteorologica mondiale (World Meteorological Organization)

mercoledì 30 novembre 2022

Strategia Italiana per l'Artico Lista degli Acronimi I Parte

da: www.esteri.it


LISTA DEGLI ACRONIMI

AEWA: African-Eurasian Migratory Waterbird Agreement

AMAP: Arctic Monitoring and Assessment Programme

AR5: 5th Assessment Report dell’IPCC

ARCA: ARctic: present Climatic change and pAst extreme events

ASI: Agenzia Spaziale Italiana

CBD: Convenzione sulla diversità biologica (Convention on Biological Diversity)

CCT: Climate Change Tower

CITES: Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione

(Convention on International Trade of Endangered Species)

CLRTAP: Convenzione sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a lunga distanza

(Convention on Long-Range Transboundary Air Pollution)

CMS: Convenzione sulle specie migratrici appartenenti alla fauna selvatica (Convention on

Migratory Species)

CNR: Consiglio Nazionale di Ricerca

EMSO: European Multidisciplinary Seafloor and water column Observatory

ENEA: Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico

sostenibile

EPOS: European Plate Observing System

ESFRI: European Strategy Forum on Research Infrastructures

FPSO: unità galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico

HABITAT III: Conferenza delle Nazioni Unite su housing e sviluppo urbano sostenibile

EPB: European Polar Board

FIO: First Institute of Oceanography

IAOOS: Ice, Atmosphere, Arctic Ocean Observing System

IASC: International Arctic Science Committee

ICARP: International Conference on Arctic Research Planning

ICOS: Integrated Carbon Observation System

ICSU: International Council for Science

HFC: idrofluorocarburi

IEA: Agenzia Internazionale per l’Energia

domenica 20 novembre 2022

Strategia Italiana per l'Artide. Linee strategico

 4b. LE LINEE STRATEGICHE

Fonte www.esteri.it

 Per rispondere alla sfida rappresentata dai cambiamenti climatici, le priorità e le azioni messe in campo dalla comunità scientifica e da organismi internazionali di coordinamento sia scientifico, come ICSU (International Council for Science) 58, IASC (International Arctic Science Committee) 59 e EPB (European Polar Board) 60 , che politico (Consiglio Artico, Commissione Europea) si rivolgono a: 1 - incrementare la risoluzione spaziale e temporale del sistema osservativo artico e rafforzare il livello di coordinamento tra le iniziative delle diverse nazioni; 2 - promuovere lo studio e la conoscenza di una ulteriore dimensione del sistema artico, la complessità, come una componente integrale del Sistema Terra, che gioca un ruolo fondamentale nel determinare il fenomeno dell'Arctic amplification e la natura ed entità dei cambiamenti in atto. In questo ambito un ruolo di grande rilevanza è giocato dai siti (“supersiti”) dove è possibile acquisire contemporaneamente un gran numero di importanti parametri fisici, chimici e biologici per tutto l'anno; 3 – definire a diversi livelli (europeo, internazionale) l'agenda e le priorità di ricerca scientifica su medio e lungo attraverso progetti come la Coordination Support Action EU-PolarNet61 e iniziative come ICARP (International Conference on Arctic Research Planning) 62 . A livello europeo è utile ricordare che l’Artico è elencato come una delle priorità di ricerca nello Horizon 2020 Work Programme 2016-201763 . 55 Si veda http://www.eurofleets.eu/np4/home.html 56 Si veda http://ec.europa.eu/research/infrastructures/index_en.cfm?pg=esfri 57 Si veda http://portal.meril.eu/converis-esf/publicweb/startpage?lang=1 58 Si veda http://www.icsu.org/ 59 Si veda http://iasc.info/ 60 Si veda http://www.europeanpolarboard.org/ 61 Si veda http://www.eu-polarnet.eu/fileadmin/user_upload/redakteur/Members_documents/Tool-Kit/EUPolarNet_FactSheet_2015.pdf 62 Si veda http://icarp.iasc.info/ 63 European Commission, Horizon 2020 Work Programme 2016 - 2017 - 12. Climate action, environment, resource efficiency and raw materials, Decision C(2016)1349 of 9 March 2016, disponibile su https://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 14 Avendo quindi come obiettivo il consolidamento l’allargamento della presenza italiana in Artico, in continuità con le linee di azione promosse negli anni passati, e in coerenza con quelle che sono le priorità strategiche a livello internazionale sopra dette, la comunità scientifica, ben sostenuta in ciò dagli enti di ricerca italiani (CNR, ENEA, INGV, OGS), nei prossimi anni si impegnerà a: A - promuovere nell'ambito della ricerca in Artico la partecipazione italiana come una "eccellenza" scientifica e tecnologica del Paese, massimizzando l'utilizzo delle risorse e delle competenze. La priorità sarà data sia ad azioni di monitoraggio continuativo che si sviluppino sul medio-lungo periodo sia ad attività sperimentali su ecosistemi terrestri ed oceanici. L'obiettivo indicato sarà perseguito innanzitutto ancorandolo a una solida e continua attività sperimentale a Ny-Ålesund (coordinata con le altre nazioni ivi operanti) e integrandolo con attività oceanografiche, in tal modo contribuendo significativamente allo studio integrato del sistema oceano-terra-atmosfera. L’attiva partecipazione all’iniziativa SIOS (Svalbard Integrated Earth Observation System) 64 permetterà di estendere gli interessi scientifici e le attività all'intero Arcipelago delle Svalbard; la partecipazione all’infrastruttura di ricerca europea EUROFLEETS con la nave oceanografica OGS Explora contribuirà all’allargamento degli orizzonti geografici dell’attività di ricerca ed alla promozione del sistema di ricerca italiano in Europa. B - estendere la presenza italiana nel sistema osservativo panartico, soprattutto sulla base di accordi bilaterali. Gli attuali contatti dovrebbero consentire di poter avviare nei prossimi due-tre anni collaborazioni sia in Groenlandia che in Canada. A oriente le iniziative si concentreranno verso la Russia, la Corea, la Cina ed il Giappone. Alcuni accordi specifici sono già in corso e altri potrebbero essere attivati grazie a strumenti come gli accordi per la cooperazione scientifica e tecnologica promossi dal MAECI o l'accordo tra il CNR e RFBR (Russian Foundation for Basic Research) 65 e l’accordo fra OGS e il cinese FIO (First Institute of Oceanography) 66 . C - consolidare l'internazionalizzazione. Gli enti di ricerca italiani quali CNR, ENEA, INGV e OGS partecipano attivamente ad iniziative internazionali artiche. Il CNR è membro dello IASC e dell'EPB, e partecipa attivamente all'iniziativa ECRA (European Climate Research Alliance), e in particolare al Collaborative Programme Arctic Climate Stability and Change promosso dall’Alfred Wegener Institut (Germania) e dal Bjerknes Centre (Norvegia)67 . La condivisione di grandi infrastrutture oceanografiche (quali navi da ricerca, sistemi di perforazione, ROV) contribuirà all’ulteriore internazionalizzazione della ricerca oceanografica italiana nella regione artica. Nell'ambito dello IASC, il CNR e OGS continueranno a contribuire concretamente a due Gruppi di Lavoro del Consiglio Artico sull'atmosfera e sul mare - in particolare, ad AMAP (Arctic Monitoring and Assessment Programme) 68 . L’OGS ha anche partecipato all’interno della delegazione italiana all’evento Arctic Circle 2014 a Reykjavik69; il CNR contribuisce a IPI (International Polar Initiative) 70 e ha sin dall'inizio rappresentato la ricerca italiana all'interno di SAON (Sustaining Arctic Observing 64 Si veda http://www.siossvalbard.org/servlet/Satellite?c=Page&pagename=sios/Hovedsidemal&cid=1234130481072 65 Si veda http://www.cnr.it/sitocnr/IlCNR/Attivita/Attivitainternazionali/Mobilita_file/AIview.html?id=46 66 Si veda http://www.fio.org.cn/en/ 67 Si veda http://www.ecra-climate.eu/ 68 Si veda http://www.amap.no/ 69 Si veda http://www.arcticcircle.org/ 70 Si veda http://internationalpolarinitiative.org/IPIhomepage.html STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 15 Networks) 71 . A livello di grandi iniziative infrastrutturali, l'Italia ha contribuito attivamente alla preparatory phase di SIOS, e, attraverso l'impegno del CNR, intende partecipare all'interim phase di tale iniziativa, promuovendola la livello nazionale. D – partecipare all'azione di rafforzamento infrastrutturale nell'Artico Europeo promossa dalla Commissione Europea, dalle nazioni artiche, ma anche da nazioni mediterranee come la Francia (progetto IAOOS – Ice, Atmosphere, Arctic Ocean Observing System72). Questo avverrà con il lavoro di potenziamento della base Dirigibile Italia e delle sue piattaforme osservative, attraverso: - la partecipazione alle nuove infrastrutture di ricerca promosse dalla Commissione Europea e dall’ESFRI73 dedicate alle zone artiche, come la già menzionata SIOS nelle Isole Svalbard; - il sostegno a quelle infrastrutture di ESFRI coordinate dall’Italia, che stanno consolidando la loro presenza nella regione artica e subartica, come EMSO (European Multidisciplinary Seafloor and water column Observatory) 74 , rete multidisciplinare di osservatori marini su scala europea, e EPOS (European Plate Observing System ) 75 , l’infrastruttura che integra i sistemi osservativi dedicati alla dinamica e tettonica terrestre; - il supporto a un’eventuale espansione alla regione artica dell’infrastruttura ESFRI ICOS (Integrated Carbon Observation System) 76; - la realizzazione di ulteriori spedizioni oceanografiche; - la partecipazione a call europee promosse in collaborazione con il British Antarctic Survey, il Norwegian Polar Institute, l’Alfred Wegener Institut e università straniere. E - sviluppare la sinergia tra le attività artiche degli enti di ricerca italiani e le attività del PNRA (Programma Nazionale di Ricerche in Antartide) 77 . Tale sinergia si svilupperà in primo luogo attraverso la standardizzazione della gestione dei dati provenienti sia dall'Artico che dall’Antartide, attraverso un sistema informativo per la raccolta di tutti i metadati generati e per l’Artico anche dei dati acquisiti. Un secondo aspetto molto importante riguarderà le azioni di divulgazione e disseminazione dei risultati. Infine il terzo aspetto riguarderà l'ampliamento della comunità scientifica polare italiana attraverso la formazione qualificata di giovani ricercatori. F - promuovere e rafforzare la collaborazione tra i diversi soggetti interessati a livello nazionale (enti, università). Al momento CNR, OGS e INGV hanno in corso un progetto premiale 2012, ARCA (ARctic: present Climatic change and pAst extreme events). Le ampie sinergie esistenti nell’ambito delle infrastrutture di ricerca ESFRI tra SIOS, che vede la partecipazione del CNR, e EMSO ed EPOS, che sono entrambe coordinate dall’INGV, saranno ulteriormente sviluppate, così come saranno esplorate con ASI (Agenzia Spaziale Italiana) 78 le modalità per valorizzare a livello di sistema osservativo pan-artico i prodotti unici ottenibili con la costellazione Cosmo-SkyMed. G - promuovere azioni di innovazione e sperimentazione tecnologica - soprattutto nel campo delle 71 Si veda http://www.arcticobserving.org/ 72 Si veda http://www.iaoos-equipex.upmc.fr/fr/index.html 73 Si veda http://ec.europa.eu/research/infrastructures/index_en.cfm?pg=esfri 74 Si veda www.emso-eu.org 75 Si veda www.epos-eu.org 76 Si veda www.icos-ri.org 77 Si veda http://www.pnra.it/ 78 

Si veda http://www.asi.it/ STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 16 osservazioni atmosferiche (UAV, sistemi monitoraggio in ambienti estremi, sistemi monitoraggio all'interfaccia aria-mare-ghiaccio), marine (USV, ROV) e satellitari (sviluppo prodotti, cal/val), anche mettendo insieme e traendo profitto dalle larghe esperienze acquisite dalla comunità nazionale in ambito PNRA.

mercoledì 9 novembre 2022

Strategia Italiana per l'Artico. La Dimensione Scientifica

 4. ATTIVITÀ E STRATEGIA DELL’ITALIA NELL’ARTICO: LA DIMENSIONE SCIENTIFICA 4a. IL CONTESTO E LA SFIDA 

fonte www.esteri.it

A fronte di una crescente preoccupazione per le minacce poste dai cambiamenti climatici, la comunità scientifica sta cercando di tenere il passo con la complessità dei processi, interazioni e retroazioni che sono alla base di questi cambiamenti. In questo contesto, è necessario approfondire le conoscenze del sistema su cui possano basarsi soluzioni affidabili e sostenibili. Vi è un urgente bisogno di incrementare le osservazioni nell'Artico, sia con attività di monitoraggio coordinato volto a migliorare la qualità di previsione dei modelli meteorologici e climatici, la comprensione del sistema artico e del suo ruolo nel sistema Terra che con attività sperimentali e spedizioni oceanografiche. La presenza permanente di ghiaccio marino e di estesi ghiacciai, neve e permafrost sulla terra sono caratteristiche uniche delle regioni polari che amplificano l'impatto del cambiamento climatico globale a livello regionale. Le caratteristiche del regime radiativo ad alte latitudini è un altro elemento che aumenta la sensibilità del sistema ai cambiamenti e contribuisce alle loro amplificazioni. Le peculiarità del sistema artico portano a forti e complesse interrelazioni tra le componenti fisiche, chimiche geologiche e biologiche che si amplificano per processi di retroazione e per complessità generale del sistema. La complessità del problema è tale che una forte e ampia collaborazione internazionale, in grado di mettere a sistema le diverse potenzialità osservative, il patrimonio di dati e le metodologie di analisi, è fondamentale per raggiungere quella comprensione necessaria a guidare in modo realistico le scelte legate da un lato alle potenzialità di sviluppo e sfruttamento delle risorse e dall'altro alla mitigazione degli impatti del cambiamento climatico. La collaborazione internazionale a questi livelli costituisce il miglior modo per creare occasioni di promozione degli interessi politici ed economici nazionali.

giovedì 20 ottobre 2022

domenica 9 ottobre 2022

Verso una strategia Italiana per l'Artico

 2. STRATEGIA DELL’ITALIA NELL’ARTICO: DIMENSIONE POLITICA 


Nel maggio del 2013, in occasione del vertice ministeriale di Kiruna del Consiglio Artico, l’Italia è stata ammessa in qualità di osservatore, quale riconoscimento della considerevole attività svolta da tempo nella regione, sia a livello scientifico, ad esempio con la realizzazione di importanti piattaforme osservative a Ny Ålesund come la Amundsen-Nobile Climate Change Tower (CCT)7 e con le attività di ricerca e le spedizioni oceanografiche nei mari artici8 , che economico, con gli investimenti dell’Eni, impegnata, oltre che in programmi di estrazione in Norvegia e in Russia, anche in apprezzati progetti per il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei trasporti marittimi (oilspill), la riduzione dell’impatto ambientale e la tutela delle comunità indigene, in un ecosistema in piena evoluzione a seguito del fenomeno del riscaldamento globale9 . Il fenomeno del riscaldamento è una sfida che impone una risposta globale della comunità internazionale, in stretto coordinamento con gli Stati artici. Il più importante foro di dialogo in materia per quanto riguarda le zone artiche è attualmente il Consiglio Artico10 . L’Italia considera il Consiglio Artico e la sua articolata composizione (Stati membri, Permanent Participants, Osservatori, Task Forces, Gruppi di Lavoro) come il principale ambito di discussione per approfondire i diversi aspetti e problemi di una regione dalla complessa realtà nonché le possibili forme di cooperazione. A vent’anni dalla sua costituzione, il Consiglio Artico ha 6 Si veda il sito web del Museo: http://www.visitfai.it/villadelbalbianello/le-collezioni 7 Si veda il sito web della CCT www.isac.cnr.it/~radiclim/CCTower 8 Si veda https://sites.google.com/site/ipynicestreams/home 9 Si veda il sito web dell’Eni http://www.eni.com/it_IT/home.html 10 Si veda il sito web del Consiglio Artico http://www.arctic-council.org/index.php/en/ STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 4 indubbiamente assunto una dimensione molto più ampia rispetto all’idea originaria di foro di consultazione inter-artico, diventando uno strumento di stabilità della regione, la cui accresciuta importanza è dimostrata dal crescente numero di Stati osservatori, che comprende ora anche alcuni Stati membri dell’Unione Europea e Paesi asiatici11 . Tenuto conto del fatto che i cambiamenti in atto nella regione, dovuti soprattutto a dinamiche in corso a varie latitudini, avranno rilevanti conseguenze su scala mondiale, si impone un approccio comune per far fronte alle nuove sfide: dai cambiamenti climatici all’apertura di nuove rotte di navigazione. Una responsabilità non solo degli Stati artici ma della comunità internazionale nel suo complesso, partendo dal presupposto che un fenomeno globale impone una risposta globale. La riconosciuta sovranità nazionale degli Stati artici è completata e integrata dal diritto internazionale consuetudinario del mare e da alcuni accordi, tra i quali il più importante è la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS)12 . L’Italia, in quanto Stato parte, ne riconosce le disposizioni per una gestione responsabile del Mar Glaciale Artico. L’Italia è inoltre parte di alcune Convenzioni che interessano indirettamente la regione artica: la Convenzione di Rio sulla diversità biologica (CBD)13 , la Convenzione di Ginevra sull’inquinamento atmosferico transfrontaliero a grande distanza (CLRTAP)14 , la Convenzione internazionale per la prevenzione dell’inquinamento causato da navi (Marpol 73/78)15 e la Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS)16 . L’Italia infine è uno dei Paesi firmatari originari del Trattato delle Svalbard17 . La realtà artica è caratterizzata da ampi spazi soggetti a singole sovranità nazionali. L’Italia, nel pieno rispetto di tali sovranità, è pronta a fare la sua parte per fronteggiare i problemi globali con le proprie competenze scientifiche e tecnologiche e le proprie aziende di punta, così da contribuire a uno sviluppo equilibrato nel rispetto dell’ecosistema e delle popolazioni indigene. In ragione della primaria importanza della dimensione umana, appare fondamentale l’esigenza di una campagna di sensibilizzazione al riguardo, parallela a un crescente coordinamento e coinvolgimento internazionale, di concerto con gli Stati artici. In questo contesto anche l’Unione Europea, che partecipa di fatto ai lavori del Consiglio Artico in 11 Sono membri del Consiglio Artico: Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia e Stati Uniti. Gli Stati osservatori sono: Germania, Polonia, Regno Unito, Olanda, Francia, Spagna, Italia, Cina, Giappone, Repubblica di Corea, India, Singapore. Anche l’UE è di fatto osservatore, sebbene il suo status sia ancora da confermare. (cfr: http://www.arctic-council.org/index.php/en/about-us ) 12 United Nations Convention on the Law of the Sea, United Nations, New York, UNTS vol. 1833 p. 3, disponibile su https://treaties.un.org/Pages/UNTSOnline.aspx?id=1 13 Convention on Biological Diversity, United Nations, New York, UNTS vol. 1760 p. 79, disponibile su https://treaties.un.org/Pages/UNTSOnline.aspx?id=1 14 Convention on Long-Range Transboundary Air Pollution, United Nations, New York, UNTS vol. 1302 p. 217, disponibile su https://treaties.un.org/Pages/UNTSOnline.aspx?id=1 15 International Convention for the Prevention of Pollution from Ships, United Nations, New York, UNTS vol. 1340 p. 184, disponibile su https://treaties.un.org/Pages/UNTSOnline.aspx?id=1 16 International Convention for the Safety of Life at Sea, United Nations, New York, UNTS vol. 1184 p. 278, disponibile su https://treaties.un.org/Pages/UNTSOnline.aspx?id=1 17 Treaty between Norway, The United States of America, Denmark, France, Italy, Japan, the Netherlands, Great Britain and Ireland and the British overseas Dominions and Sweden concerning Spitsbergen, Parigi, disponibile su http://www.sysselmannen.no/en/Toppmeny/About-Svalbard/Laws-and-regulations/SvalbardTreaty/ STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 5 qualità di osservatore18 , va assumendo un ruolo di crescente rilievo nelle politiche di contrasto alle conseguenze del cambiamento climatico. Nel 2008 la Commissione europea ha adottato il documento “L’Unione Europea e la regione artica”19 , che evidenzia gli effetti dei cambiamenti climatici e delle nuove attività umane in Artico, seguita nel 2012 da una Comunicazione congiunta Commissione/SEAE20 , il cui contenuto è condiviso dall’Italia. Una nuova Comunicazione congiunta Commissione/SEAE sull’argomento è stata pubblicata il 27 aprile 201621 . Al fine di valorizzare ulteriormente la sua presenza nella regione, tanto sul piano scientifico che su quello economico, e ribadire la propria volontà di progressiva ulteriore integrazione nel contesto artico, l’Italia ha assunto una serie di iniziative sia sul piano internazionale che su quello interno. A livello internazionale, sul piano multilaterale, oltre alla regolare partecipazione alle riunioni del Consiglio Artico a livello di Senior Arctic Officials (S.A.O.), per le quali è stato nominato un funzionario ad hoc, è assicurata la nostra presenza in diversi Gruppi di Lavoro incaricati dallo stesso Consiglio Artico di approfondire tematiche specifiche, sia con la partecipazione diretta del S.A.O., sia delegando le ambasciate o, infine, assicurando la partecipazione di esperti del CNR e di altre istituzioni scientifiche italiane, quali ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile) 22 , INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia)23, e OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale)24 . L’Italia è impegnata nel Consiglio Artico a tutti i livelli, dalle Task Forces ai Gruppi di Lavoro, dove lavora per fornire un contributo attivo allo sviluppo delle diverse attività, anche in virtù delle elevate competenze della nostra comunità scientifica. Su iniziativa italiana, inoltre, in ambito europeo è stata recentemente avviata un’iniziativa volta a favorire l’interazione e il dialogo fra gli stakeholders della regione baltica e di quella adriatico-ionica, mirata a uno scambio di esperienze e best practices che nei nostri auspici potrebbe evolvere ulteriormente verso un processo di sempre maggiore integrazione fra gli attori delle due strategie macroregionali25 . L’Italia considera le acque dell’Oceano Artico di particolare importanza anche per l’Europa. In tal senso, ha partecipato attivamente ai lavori di redazione della Direttiva 2013/30/UE del 12 giugno 2013 sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, mediante la formulazione di osservazioni e proposte volte a consolidare gli standard di sicurezza nel settore dell’upstream offshore. La Direttiva evidenzia come “le serie preoccupazioni ambientali relative alle acque artiche richiedono particolare attenzione per garantire la protezione ambientale dell’Artico in 18 In occasione della Ministeriale di Iqaluit del 2015, il Consiglio Artico non ha deciso in merito all’ammissione dell’Unione Europea ed altri Stati in qualità di Osservatori permanenti, deferendo la decisione alla prossima ministeriale del 2017. 19 COM (2008) 763 final: Communication from the Commission to the European Parliament and the Council The European Union and the Arctic Region 20 JOIN(2012) 19 final: Joint Communication to the European Parliament and the Council Developing a European Union Policy towards the Arctic Region: progress since 2008 and next steps 21 JOIN(2016) 21 final: Joint Communication to the European Parliament and the Council An integrated European Union policy for the Arctic 22 Si veda http://www.enea.it/it 23 Si veda http://www.ingv.it/it/ 24 Si veda http://www.ogs.trieste.it/ 25 Si veda http://www.balticsea-region-strategy.eu/ e http://www.adriatic-ionian.eu/. STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 6 relazione a qualsiasi operazione in mare nel settore degli idrocarburi, compresa l’esplorazione” 26 . Le istituzioni italiane mettono a disposizione degli Stati artici le proprie competenze, cooperando all’interno dei Gruppi di Lavoro del Consiglio Artico, affinché i più alti standard di sicurezza e protezione ambientale siano assicurati nella ricerca e coltivazione d’idrocarburi nella regione artica. Sul piano bilaterale, sono organizzate consultazioni informali con singoli Stati membri del Consiglio Artico al fine di definire i possibili settori di cooperazione bilaterale, nei campi scientifico ed economico. Successivamente, e in base alle indicazioni emerse, verranno organizzati tavoli di lavoro bilaterali, composti da rappresentanti delle istituzioni scientifiche e delle aziende interessate dei due Paesi, con riunioni a scadenze regolari. Sono stati intrapresi anche contatti informali con il Consiglio Sami27 al fine di avviare, di concerto con istituzioni scientifiche italiane, studi di approfondimento della cultura delle popolazioni artiche, iniziativa particolarmente apprezzata nel quadro del Consiglio Artico. Sul piano interno sono state adottate diverse iniziative al fine di valorizzare la nostra presenza nella regione e consolidare un approccio proattivo. Oltre alle attività di natura scientifica, sono da ricordare, ad esempio, la Conferenza internazionale “Mutamenti Climatici nell’Artico” organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) nel dicembre 2014 presso la Venice International University, alla quale hanno partecipato, oltre che i S.A.O. degli Stati membri del Consiglio Artico, anche il CNR, Eni e Finmeccanica28 . Inoltre, il MAECI ha patrocinato altre due iniziative svoltesi nel 2014: la conferenza “Ghiaccio e risorse: l’Artico come nuovo scenario geopolitico”29 , organizzata da IsAG (Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie) presso la Camera dei Deputati, a cui hanno partecipato gli ambasciatori in Italia degli Stati membri del Consiglio Artico, e la conferenza “Sostenibilità ambientale e sfruttamento delle risorse nella regione artica” organizzata da Diplomacy in occasione del 6º Festival della Diplomazia e svoltasi alla Farnesina30 . Nel 2016 la SIOI (Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale), in cooperazione con il MAECI e con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), ha avviato il primo corso italiano di master dedicato allo studio dell’Artico, con l’obiettivo di formare funzionari che abbiano un’adeguata preparazione in green economy, politiche energetiche e utilizzo delle risorse naturali31 .

Tratto da:

VERSO UNA STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO

 LINEE-GUIDA NAZIONALI.

www.esteri.it

 MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 2015




venerdì 30 settembre 2022

martedì 20 settembre 2022

Verso una strategia italiana per l''Artico I Parte

 1. ARTICO E ITALIA: UNA STORIA CENTENARIA 


L’Italia e l’Artico hanno alle spalle una lunga storia risalente al 1899, quando il Duca degli Abruzzi, a bordo della Stella Polare, salpò da Arcangelo per approdare nella Terra di Francesco Giuseppe e da lì raggiungere il polo, a bordo di slitte trainate da cani. La spedizione non riuscì a raggiungere l’obiettivo, ma arrivò a latitudini mai toccate prima. Nel 1926 Umberto Nobile attraversò per la prima volta il Mar Glaciale Artico (o Oceano Artico) dall'Europa all'Alaska, partendo da Roma, insieme al norvegese Roald Amundsen e allo statunitense Lincoln Ellsworth a bordo del dirigibile Norge progettato dallo stesso Nobile. Arrivati per la prima volta nella storia nei pressi del polo nord geografico, i tre esploratori calarono dal dirigibile le rispettive bandiere nazionali1 . Nobile ripeté l’impresa due anni dopo a bordo del dirigibile Italia, sorvolando quattro volte il polo, facendo base a Baia del Re. Obiettivo: esplorare zone sino ad allora sconosciute effettuando rilievi scientifici. Sulla via del ritorno il dirigibile si schiantò sul pack, a nord delle Isole Svalbard, causando la morte di metà equipaggio2 . L’incidente fu causato da una forte corrente che spirava a nord delle Svalbard verso la Terra di Francesco Giuseppe: tale corrente, sconosciuta sino ad allora, venne soprannominata Italia, in onore della spedizione che ne provò l’esistenza3 . Le spedizioni di Nobile possono essere considerate le prime missioni scientifiche italiane nell’Artico, avendo gettato le basi per l’approfondimento in quel contesto di materie come l’oceanografia, la meteorologia, la geografia e la geofisica. Grazie a Nobile, l’Italia scopriva la sua “dimensione nordica”. Le azioni congiunte con altri Stati, artici e non, per trarre in salvo i superstiti del dirigibile Italia rappresentano inoltre il primo esempio di cooperazione internazionale in condizioni meteorologiche estreme: Amundsen stesso perse la vita nel tentativo di prestare soccorso ai superstiti. L’attività di Nobile non si limitò alle due spedizioni. Fu invitato in Russia per prendere parte al viaggio che il rompighiaccio Malyghin avrebbe intrapreso nella regione della Terra di Francesco Giuseppe per effettuare osservazioni oceanografiche e meteorologiche. Al ritorno, si fermò a Mosca per esaminare alcuni progetti di aeronavi, rimanendovi sei anni, supervisionando e dirigendo la costruzione di dirigibili, sotto la direzione dell’Aeroflot russa4 . La multiforme presenza italiana nell’Artico è testimoniata anche, fra gli altri esempi, dagli studi di Silvio Zavatti, esploratore e antropologo italiano che ha dedicato la sua vita allo studio dei popoli del Nord, in particolare degli Inuit, fondando l’Istituto Geografico Polare Silvio Zavatti, che gestisce il Museo Polare di Fermo, l'unico museo esistente in Italia interamente dedicato alle regioni artiche, e che pubblica regolarmente la rivista Il Polo5 . Zavatti organizzò tra il 1961 e il 1969 cinque spedizioni nella regione, in particolare tre in Canada, una in Lapponia e una in Groenlandia. I suoi studi 1 Nobile U., Gli Italiani al Polo Nord, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1959. 2 L’involucro del dirigibile Italia e i sei membri dell’equipaggio non furono mai ritrovati. I superstiti della famosa Tenda Rossa furono: Nobile, Malmgren (che perse la vita durante la ricerca dei soccorsi), Cecioni, Mariano, Behounek, Trojani, Viglieri, Zappi e Biagi. 3 Nobile U., Addio Malyghin !, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1948. 4 Nobile U., Storia aggiornata della spedizione polare dell’”Italia” - L’epilogo del dramma, Roma, 1962. 5 Si veda il sito web dell’Istituto polare: www.istitutopolarezavatti.it STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO 3 etnografici contribuiscono all’arricchimento del Museo Polare. Negli anni Sessanta il conte Guido Monzino, imprenditore milanese, effettuò missioni polari partendo dalla Groenlandia, dove è tuttora ricordato con grande simpatia. Nel 1970, si spinse da Qaanaaq a Cape Columbia (Canada) e nel 1971, dopo una missione di sei mesi, con il supporto di sherpa locali raggiunse il polo nord. Le sue imprese sono illustrate nel Museo delle Spedizioni di Villa Balbaniello sul lago di Como6 . La storia dell’Italia nell’Artico è quindi centenaria e la presenza del nostro Paese è andata costantemente aumentando. Grazie al lavoro di Nobile, alla successiva istituzione di una base scientifica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) nelle Isole Svalbard (Stazione Artica Dirigibile Italia), alle spedizioni oceanografiche artiche della nave da ricerca OGS Explora, nonché all’attività di numerose aziende italiane, tra cui Eni e Finmeccanica, la candidatura dell’Italia al Consiglio Artico in qualità di Paese osservatore è stata accolta nel 2013. L’Italia del resto può considerarsi, nel novero dei Paesi non artici, uno fra i più attivi nella regione. Alle motivazioni che legittimano la presenza italiana nella regione si affiancano considerazioni legate alle sfide cui l'Artico si deve oggi confrontare, che in larga parte derivano dal fenomeno del riscaldamento globale - i cui effetti si ripercuotono in maniera evidente anche sulla regione.


Tratto da:

VERSO UNA STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO

 LINEE-GUIDA NAZIONALI.

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 MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 2015


sabato 10 settembre 2022

mercoledì 31 agosto 2022

Governo Italiano: L'Artico ed il Consiglio artico. Appuntamenti

 L’innalzamento della temperatura (in Artico in misura quasi tripla rispetto alla media mondiale) e la progressiva fusione dei ghiacci hanno fatto crescere l’attenzione verso la regione, oltre che per le comprensibili preoccupazioni ambientali, anche per il suo possibile maggiore sfruttamento economico. Inoltre, l’aumento della tensione in altre aree rischia di avere riflessi anche in Artico, già cruciale linea di confronto militare durante la guerra fredda.

Principale foro regionale è il Consiglio Artico, creato nel 1996 e composto da Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Russia, Svezia e Stati Uniti. Il Consiglio Artico include come Partecipanti Permanenti sei associazioni delle popolazioni indigene dell’Artico ed opera attraverso gruppi di lavoro su temi quali lo sviluppo sostenibile, il monitoraggio ambientale, la protezione dell’ambiente marino, la conservazione della biodiversità, la prevenzione e gestione delle emergenze.

Con una lunga tradizione di spedizioni polari risalente ad oltre cento anni fa, l’Italia è Stato Osservatore al Consiglio Artico dal 2013. La ricerca scientifica è il motore primo dell’azione italiana in Artico ed ha come principale punto di riferimento la Base “Dirigibile Italia” nelle Isole Svalbard (Norvegia), attiva dal 1997. Per fornire ulteriore impulso a tali attività, la legge di bilancio per il 2018 ha istituito il Comitato Scientifico per l’Artico, con il compito principale di elaborare e monitorare il Programma di Ricerche in Artico. Inoltre, alla Farnesina si riunisce periodicamente il Tavolo Artico, con la partecipazione di Ministeri, aziende ed enti interessati alla regione.

Principale prossimo appuntamento nel quadro del Consiglio Artico è stato il Senior Official Meeting del 24-26 maggio 2022 a Arkhangelsk (Russia). Da segnalare anche alcuni importanti eventi congressuali per il 2022: International Arctic Forum (11-13 aprile, San Pietroburgo); Arctic Frontiers (8-11 maggio, Tromso); Arctic Circle (13-16 ottobre, Reykjavík).

sabato 20 agosto 2022

mercoledì 10 agosto 2022

La questione artica nell'ambito della recente politica di Cina e Stati Uniti

 Le operazioni artiche delle due potenze, come in generale dei vari stati nella regione, funzionano come parallelo e riflettono il loro atteggiamento verso la politica estera. Il presidente Xi Jinping, nella sua relazione al 19° congresso del Partito del 2017, ha avanzato il concetto di una “nuova era” per la Cina come grande potenza, segnando ufficialmente la fine di Deng Xiaoping di “nascondersi e aspettare”. La “nuova era” è intesa come il risultato dell’impressionante crescita delle capacità economiche e militari relative alla Cina all’inizio del processo di riforma economica alla fine degli anni Settanta. Riducendo nel tempo sempre di più il divario con gli Stati Uniti, per Pechino è divenuto sempre più difficile mantenere una politica di “basso profilo”



Il resto dell'articolo Articolo di Matteo Mauri è su  www.europacentrostudi.org

domenica 31 luglio 2022

mercoledì 20 luglio 2022

Parlamento Europe. Politica Artica II

 

Licenza di trivellare


Fotyga ha sottolineato la necessità di tener conto del crescente ruolo dell'Artico in termini di commercio, navigazione, ambiente, clima e questioni relative alle comunità locali, con particolare riguardo per le popolazioni indigene.

L'interesse per l'Artico sta crescendo anche grazie alle sue riserve minerarie, essenziali per lo sviluppo delle nuove tecnologie, sia sostenibili che militari.

"L'Europa deve ridurre la sua dipendenza dalla Cina per questi minerali e l'Artico dovrebbe svolgere un ruolo centrale nell'alleanza europea per le materie prime", ha affermato l'eurodeputata polacca.

Gli eurodeputati intravedono il rischio di uno sfruttamento della regione da parte di Cina e Russia, senza un'adeguata valutazione dell'impatto ambientale. Gli investimenti della Cina, sia in termini di progetti infrastrutturali strategici che in termini di sforzi per ottenere i diritti minerari, sono motivo di preoccupazione poiché ricordano il modo di operare del paese nelle altre parti del mondo. In questo senso, i membri del Parlamento europeo esortano gli Stati artici a svolgere controlli attenti ed esaustivi sugli investimenti esteri.

In ragione dello sviluppo di programmi rompighiaccio da parte della Cina, la relazione suggerisce che gli Stati membri dell'UE e i paesi partner possano costruire rompighiaccio sotto una bandiera dell'UE.

Fotyga, che faceva parte della delegazione parlamentare che a settembre ha visitato la Danimarca, l'Islanda e la Groenlandia, ha affermato che il Parlamento europeo vuole una maggiore visibilità dell'UE nella regione e un maggiore coordinamento europeo; tale intenzione si ricollega al rafforzamento della cooperazione con i partner impegnati a rispettare il diritto internazionale, allo sviluppo della cooperazione pacifica e alla garanzia di libertà di navigazione.

domenica 10 luglio 2022

Parlamento Europo. Politica artica

 

Tensioni nell'Artico

"La strategia europea per l'Artico deve riflettere la nuova dimensione della sicurezza nella regione e l'aumento delle tensioni geopolitiche, oltre a includere nuovi attori come la Cina", ha spiegato l'eurodeputata. "Mosca guarda all'Artico a lungo termine, sforzandosi di imporre una serie di fatti legali, economici e militari. In questo modo, introduce tensioni globali in una regione che vorremo preservare come area di cooperazione pacifica e fruttuosa ," ha aggiunto.

La relazione esorta al rispetto del ​​diritto internazionale da parte della Russia, raccomandando attenzione alle conseguenze delle proprie azioni. Il documento insiste anche sul fatto che l'eventuale cooperazione dell'UE con la Russia nell'Artico non dovrebbe mettere a repentaglio gli obiettivi delle sanzioni contro l'azione russa altrove.

mercoledì 29 giugno 2022

Politica ARtica Europea

 L'Artico ha rappresentato una zona di pace e cooperazione internazionale sin dalla fine della guerra fredda. Tuttavia, negli ultimi anni, la situazione è cambiata e la regione ha assistito da un lato a una crescente presenza militare russa e dall'altro all'ambizione cinese di integrare il percorso del Mare Artico settentrionale con l'iniziativa Belt and Road Initiative (in inglese "cintura e strada" ) - una sorta di Itinerario polare della seta.

La Commissione europea sta riesaminando il ruolo dell'UE nell'Artico in vista di una politica integrata dell'UE entro la fine del 2021. Durante la plenaria di ottobre a Strasburgo, il Parlamento europeo discusso e votato la propria relazione.

L'Artico ospita mezzo milione di cittadini dell'UE provenienti dalla Finlandia, dalla Svezia e dalla Danimarca - attraverso la Groenlandia.

"Un cambiamento della prospettiva artica, è necessario con urgenza per la situazione internazionale sempre più tesa che costringe a rivedere la nostra politica artica", ha affermato Anna Fotyga (ECR, PL) autrice della relazione del Parlamento. "L'Artico non sarà più soltanto una regione remota o inaccessibile (...) ma svolgerà effettivamente un ruolo cruciale nel futuro dell'Europa".

La relazione chiede che la Russia rispetti il ​​diritto internazionale e sia consapevole delle conseguenze delle sue azioni. Dice anche che l'eventuale cooperazione dell'UE con la Russia nell'Artico non dovrebbe mettere a repentaglio l'intenzione di imporre sanzioni contro l'azione russa altrove.

lunedì 20 giugno 2022

giovedì 9 giugno 2022

Il Caldo Oceanico

Il ‘caldo oceanico’ è stato record. A profondità superiori a 2000 metri le acque hanno continuato a riscaldarsi nel 2021 e si prevede che continueranno a farlo in futuro, in un processo che gli scienziati definiscono irreversibile. Tutti i set di dati concordano sul fatto che i tassi di riscaldamento degli oceani mostrano un aumento particolarmente forte negli ultimi due decenni: il calore sta penetrando a livelli sempre più profondi. Gran parte dell’oceano ha subito almeno un’ondata di caldo marino “forte” nel 2021.

Fonte Atlante delle guerre 2022

venerdì 20 maggio 2022

Rapporto dell'OMM sul clima

 


Il rapporto dell’OMM ha confermato che gli ultimi sette anni sono stati i più caldi mai registrati. La temperatura media globale nel 2021 era di circa 1,11 (± 0,13) °C al di sopra del livello preindustriale. Eccezionali ondate di caldo hanno abbattuto tutti i record nel Nord America occidentale e nel Mediterraneo. La Death Valley, in California, ha raggiunto i 54,4 gradi il 9 luglio, eguagliando un valore del 2020 simile al più alto registrato al mondo almeno dagli anni ’30, e Siracusa in Sicilia ha raggiunto i 48,8 gradi. La provincia canadese della Columbia Britannica ha toccato i 49,6 gradi il 29 giugno provocando più di 500 decessi e alimentando incendi devastanti che, a loro volta, hanno peggiorato l’impatto delle inondazioni di novembre.


martedì 10 maggio 2022

Rivista QUADERNI, Anno LXXXII, Supplemento, XXI, 2021, n. 5, 21° della Rivista


SOMMARIO

Anno LXXXII, Supplemento XXI, 2021, N. 5

21° della Rivista “Quaderni”

www.istitutodelnastroazzurro.it

indirizzo:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

 

Editoriale del Presidente. Carlo Maria Magnani: ………………….  …   ….………… ….Pag. 5

Beatrice Harrach Poesia: Milite Ignoto…………. ………………….  …   ….………… ….Pag. 6

 

Storia in Laboratorio…”Centenario del Milite Ignoto 1921-2021”……………..………..… ….Pag.7

Silvia Zurro – I.I.M.S. “Giorgio Asproni – Fermi” Iglesias…..……………..……….……… ….Pag.9

Danilo Zongoli, Istituto Superiore “Nicolò Tron – Giacomo Zanella –Schio - Vicenza.… ….Pag.25

Alessia Biasiolo, Agenzia Formativa “Don Angelo Tedoldi”, Lumezzane Brescia…… ….….Pag.31

Patrizia Zafettieri, Liceo Scientifico Statale “Paolo Ruffini” Viterbo…………………….…..Pag.57

Maria Renda, Istituto Comprensivo di Teglio. Sede di Villa Tirano…………………..… ….….Pag.63

Annalinda Calabrese, Scuola Secondaria di Primo Grado “Mamiani” Morbegno   .… …….Pag.67

Alberto Vido ( a cura di), Liceo Classico Piazzi Lena Perpenti, Sondrio   …………..… …….Pag.73

 

IL MONDO DA CUI VENIAMO: LA MEMORIA

          

APPROFONDIMENTI

Giancarlo Ramaccia, Il valore militare ed il Milite Ignoto…………………….…………………. Pag.77

Marco Montagnani, Le bandiere dell’Esercito sardo e italiano dal 1773 al 1872…………………. Pag.81

DIBATTITI

Elisa Bonacini, Aprilia: Cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. La proposta di

“Un Ricordo per la Pace” e delle Associazioni d’Arma e Combattentistiche. ……………  .. Pag.107

 

 

Alberto Vido, Mostra “Ignoto Militi” Sondrio….………………………..…………………………..…..Pag. 109

ARCHIVIO

 

MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE

 

Stefano Mangiavacchi, Iconografia del Milite Ignoro ad Arezzo e provincia.  …………..…..Pag. 111

               

             IL MONDO IN CUI VIVIAMO: LA REALTA’ DI OGGI*

 

                 UNA FINESTRA SUL MONDO

                             GEOPOLITICA DELLE PROSSIME SFIDE

                           

           SCENARI, REGIONI, QUADRANTI

 

Post editoriale: Antonio Daniele………………………..………………………………………….Pag. 121

 

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^

Segnalazioni Librarie. …………………………………………………………………...   Pag.123

Autori. Hanno collaborato a questo numero ………………………………………………..Pag 123                                                                                                                                 

Articoli di Prossima Pubblicazione………………………………………………………… Pag.124

 

                                             CESVAM NOTIZIE*

 

“Quaderni” on line sono su: www.valoremilitare.blogspot.com

 

PER FINIRE*

 

Modalità di abbonamento…………………………………………………………................Pag. 128

 

 

Nota redazionale:

 

Il numero 4 del 2021, come noto, è stato un numero speciale per il centenario della traslazione della salma del Milite Ignoto (1921-2021), con distribuzione straordinaria su tutto il territorio nazionale. A pag. 97di quel QUADERNO vi era il comunicato per le Scuole che indicava le modalità per la partecipazione al progetto “Storia in Laboratorio”, in cui tra l’altro, si indicavano i modi e i termini per la pubblicazione eventuale di elaborati scritti da parte degli studenti in merito alla tematica proposta. In questo numero pubblichiamo le risultanze di alcune scuole che hanno inviato materiali.

 

Il numero, inoltre, è tutto dedicato alla data centenaria del Milite Ignoto, nel solco della ricorrenza; pubblica anche un contributo di carattere nazionale, riguardante lo studio e la presentazione della storia della Bandiera nazionale Questo contributo è proceduto da una riflessione di Giancarlo Ramaccia sul Valore Militare ed il Milite Ignoto ed introdotto da una Poesia dedicata al Milite Ignoto di Beatrice Harrach.

 

A seguire Elisa Bonacini ci partecipa di una iniziativa presa in occasione della data centenaria a Latina, Stefano Mangiavacchi pubblica un articolo iconografico del passaggio del Treno del Milite Ignoto ad Arezzo e in vari comuni della sua provincia ed Alberto Vido della mostra organizzata a Sondrio sempre dedicata al Milite Ignoto.

 

Infine in Copertina è riprodotta la medaglia coniata dall’Istituto del Nastro Azzurro in occasione di questo citato centenario.

(massimo coltrinari)

 

*Nota Redazionale, Essendo questo numero dedicato al centenario del Milite Ignoto, gli articoli delle rubriche contrassegnate con * sono rinviati al prossimo numero. 

 

 

Prima Di Copertina: Medaglia dell’Istituto del Nastro Azzurro dedicata al Centenario del Milite Ignoto.

 

Il presente numero è stato chiuso in tipografia il  30 marzo 2022




 in progress