4b. LE LINEE STRATEGICHE
Fonte www.esteri.it
Per rispondere alla sfida rappresentata dai cambiamenti climatici, le priorità e le azioni messe in
campo dalla comunità scientifica e da organismi internazionali di coordinamento sia scientifico,
come ICSU (International Council for Science)
58, IASC (International Arctic Science Committee)
59 e
EPB (European Polar Board)
60
, che politico (Consiglio Artico, Commissione Europea) si rivolgono a:
1 - incrementare la risoluzione spaziale e temporale del sistema osservativo artico e rafforzare il
livello di coordinamento tra le iniziative delle diverse nazioni;
2 - promuovere lo studio e la conoscenza di una ulteriore dimensione del sistema artico, la
complessità, come una componente integrale del Sistema Terra, che gioca un ruolo fondamentale
nel determinare il fenomeno dell'Arctic amplification e la natura ed entità dei cambiamenti in
atto. In questo ambito un ruolo di grande rilevanza è giocato dai siti (“supersiti”) dove è possibile
acquisire contemporaneamente un gran numero di importanti parametri fisici, chimici e biologici
per tutto l'anno;
3 – definire a diversi livelli (europeo, internazionale) l'agenda e le priorità di ricerca scientifica su
medio e lungo attraverso progetti come la Coordination Support Action EU-PolarNet61 e iniziative
come ICARP (International Conference on Arctic Research Planning)
62
. A livello europeo è utile
ricordare che l’Artico è elencato come una delle priorità di ricerca nello Horizon 2020 Work
Programme 2016-201763
.
55 Si veda http://www.eurofleets.eu/np4/home.html
56 Si veda http://ec.europa.eu/research/infrastructures/index_en.cfm?pg=esfri
57 Si veda http://portal.meril.eu/converis-esf/publicweb/startpage?lang=1
58 Si veda http://www.icsu.org/
59 Si veda http://iasc.info/
60 Si veda http://www.europeanpolarboard.org/
61 Si veda http://www.eu-polarnet.eu/fileadmin/user_upload/redakteur/Members_documents/Tool-Kit/EUPolarNet_FactSheet_2015.pdf
62 Si veda http://icarp.iasc.info/
63 European Commission, Horizon 2020 Work Programme 2016 - 2017 - 12. Climate action, environment,
resource efficiency and raw materials, Decision C(2016)1349 of 9 March 2016, disponibile su
https://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/en
STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO
14
Avendo quindi come obiettivo il consolidamento l’allargamento della presenza italiana in Artico, in
continuità con le linee di azione promosse negli anni passati, e in coerenza con quelle che sono le
priorità strategiche a livello internazionale sopra dette, la comunità scientifica, ben sostenuta in
ciò dagli enti di ricerca italiani (CNR, ENEA, INGV, OGS), nei prossimi anni si impegnerà a:
A - promuovere nell'ambito della ricerca in Artico la partecipazione italiana come una "eccellenza"
scientifica e tecnologica del Paese, massimizzando l'utilizzo delle risorse e delle competenze. La
priorità sarà data sia ad azioni di monitoraggio continuativo che si sviluppino sul medio-lungo
periodo sia ad attività sperimentali su ecosistemi terrestri ed oceanici. L'obiettivo indicato sarà
perseguito innanzitutto ancorandolo a una solida e continua attività sperimentale a Ny-Ålesund
(coordinata con le altre nazioni ivi operanti) e integrandolo con attività oceanografiche, in tal
modo contribuendo significativamente allo studio integrato del sistema oceano-terra-atmosfera.
L’attiva partecipazione all’iniziativa SIOS (Svalbard Integrated Earth Observation System)
64
permetterà di estendere gli interessi scientifici e le attività all'intero Arcipelago delle Svalbard; la
partecipazione all’infrastruttura di ricerca europea EUROFLEETS con la nave oceanografica OGS
Explora contribuirà all’allargamento degli orizzonti geografici dell’attività di ricerca ed alla
promozione del sistema di ricerca italiano in Europa.
B - estendere la presenza italiana nel sistema osservativo panartico, soprattutto sulla base di
accordi bilaterali. Gli attuali contatti dovrebbero consentire di poter avviare nei prossimi due-tre
anni collaborazioni sia in Groenlandia che in Canada. A oriente le iniziative si concentreranno verso
la Russia, la Corea, la Cina ed il Giappone. Alcuni accordi specifici sono già in corso e altri
potrebbero essere attivati grazie a strumenti come gli accordi per la cooperazione scientifica e
tecnologica promossi dal MAECI o l'accordo tra il CNR e RFBR (Russian Foundation for Basic
Research)
65 e l’accordo fra OGS e il cinese FIO (First Institute of Oceanography)
66
.
C - consolidare l'internazionalizzazione. Gli enti di ricerca italiani quali CNR, ENEA, INGV e OGS
partecipano attivamente ad iniziative internazionali artiche. Il CNR è membro dello IASC e dell'EPB,
e partecipa attivamente all'iniziativa ECRA (European Climate Research Alliance), e in particolare
al Collaborative Programme Arctic Climate Stability and Change promosso dall’Alfred Wegener
Institut (Germania) e dal Bjerknes Centre (Norvegia)67
. La condivisione di grandi infrastrutture
oceanografiche (quali navi da ricerca, sistemi di perforazione, ROV) contribuirà all’ulteriore
internazionalizzazione della ricerca oceanografica italiana nella regione artica. Nell'ambito dello
IASC, il CNR e OGS continueranno a contribuire concretamente a due Gruppi di Lavoro del Consiglio
Artico sull'atmosfera e sul mare - in particolare, ad AMAP (Arctic Monitoring and Assessment
Programme)
68
. L’OGS ha anche partecipato all’interno della delegazione italiana all’evento Arctic
Circle 2014 a Reykjavik69; il CNR contribuisce a IPI (International Polar Initiative)
70 e ha sin
dall'inizio rappresentato la ricerca italiana all'interno di SAON (Sustaining Arctic Observing
64 Si veda http://www.siossvalbard.org/servlet/Satellite?c=Page&pagename=sios/Hovedsidemal&cid=1234130481072
65 Si veda http://www.cnr.it/sitocnr/IlCNR/Attivita/Attivitainternazionali/Mobilita_file/AIview.html?id=46
66 Si veda http://www.fio.org.cn/en/
67 Si veda http://www.ecra-climate.eu/
68 Si veda http://www.amap.no/
69 Si veda http://www.arcticcircle.org/
70 Si veda http://internationalpolarinitiative.org/IPIhomepage.html
STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO
15
Networks)
71
. A livello di grandi iniziative infrastrutturali, l'Italia ha contribuito attivamente alla
preparatory phase di SIOS, e, attraverso l'impegno del CNR, intende partecipare all'interim phase di
tale iniziativa, promuovendola la livello nazionale.
D – partecipare all'azione di rafforzamento infrastrutturale nell'Artico Europeo promossa dalla
Commissione Europea, dalle nazioni artiche, ma anche da nazioni mediterranee come la Francia
(progetto IAOOS – Ice, Atmosphere, Arctic Ocean Observing System72). Questo avverrà con il lavoro
di potenziamento della base Dirigibile Italia e delle sue piattaforme osservative, attraverso:
- la partecipazione alle nuove infrastrutture di ricerca promosse dalla Commissione Europea e
dall’ESFRI73 dedicate alle zone artiche, come la già menzionata SIOS nelle Isole Svalbard;
- il sostegno a quelle infrastrutture di ESFRI coordinate dall’Italia, che stanno consolidando la
loro presenza nella regione artica e subartica, come EMSO (European Multidisciplinary Seafloor
and water column Observatory)
74
, rete multidisciplinare di osservatori marini su scala europea,
e EPOS (European Plate Observing System )
75
, l’infrastruttura che integra i sistemi osservativi
dedicati alla dinamica e tettonica terrestre;
- il supporto a un’eventuale espansione alla regione artica dell’infrastruttura ESFRI ICOS
(Integrated Carbon Observation System)
76;
- la realizzazione di ulteriori spedizioni oceanografiche;
- la partecipazione a call europee promosse in collaborazione con il British Antarctic Survey, il
Norwegian Polar Institute, l’Alfred Wegener Institut e università straniere.
E - sviluppare la sinergia tra le attività artiche degli enti di ricerca italiani e le attività del PNRA
(Programma Nazionale di Ricerche in Antartide)
77
. Tale sinergia si svilupperà in primo luogo
attraverso la standardizzazione della gestione dei dati provenienti sia dall'Artico che dall’Antartide,
attraverso un sistema informativo per la raccolta di tutti i metadati generati e per l’Artico anche
dei dati acquisiti. Un secondo aspetto molto importante riguarderà le azioni di divulgazione e
disseminazione dei risultati. Infine il terzo aspetto riguarderà l'ampliamento della comunità
scientifica polare italiana attraverso la formazione qualificata di giovani ricercatori.
F - promuovere e rafforzare la collaborazione tra i diversi soggetti interessati a livello nazionale
(enti, università). Al momento CNR, OGS e INGV hanno in corso un progetto premiale 2012, ARCA
(ARctic: present Climatic change and pAst extreme events). Le ampie sinergie esistenti nell’ambito
delle infrastrutture di ricerca ESFRI tra SIOS, che vede la partecipazione del CNR, e EMSO ed EPOS,
che sono entrambe coordinate dall’INGV, saranno ulteriormente sviluppate, così come saranno
esplorate con ASI (Agenzia Spaziale Italiana)
78 le modalità per valorizzare a livello di sistema
osservativo pan-artico i prodotti unici ottenibili con la costellazione Cosmo-SkyMed.
G - promuovere azioni di innovazione e sperimentazione tecnologica - soprattutto nel campo delle
71 Si veda http://www.arcticobserving.org/
72 Si veda http://www.iaoos-equipex.upmc.fr/fr/index.html
73 Si veda http://ec.europa.eu/research/infrastructures/index_en.cfm?pg=esfri
74 Si veda www.emso-eu.org
75 Si veda www.epos-eu.org
76 Si veda www.icos-ri.org
77 Si veda http://www.pnra.it/
78
Si veda http://www.asi.it/
STRATEGIA ITALIANA PER L’ARTICO
16
osservazioni atmosferiche (UAV, sistemi monitoraggio in ambienti estremi, sistemi monitoraggio
all'interfaccia aria-mare-ghiaccio), marine (USV, ROV) e satellitari (sviluppo prodotti, cal/val),
anche mettendo insieme e traendo profitto dalle larghe esperienze acquisite dalla comunità
nazionale in ambito PNRA.