L’attuale scenario geopolitico internazionale
presenta una ricca varietà di nuove minacce, alla quale la human intelligence
si sta adattando al contrasto. Come già descritto in precedenza, è tornata in
auge dopo un lungo periodo, nel quale ha assunto ruoli secondari. Con i moderni
conflitti asimmetrici è tornata ad essere la protagonista della ricerca
informativa, dimostrandosi all’altezza dei compiti assegnati e dimostrando
un’ottima capacità di adattamento e di evoluzione sia in campo strategico, sia
nel campo operativo.
Al giorno d’oggi il dominio delle informazioni è
fondamentale per la condotta di qualsiasi operazione politica, economica e
militare, costituendo, di conseguenza, un fattore di potenza. Pertanto,
l’intelligence costituisce uno strumento essenziale per la previsione e la comprensione
di tutti i movimenti degli assetti geopolitici internazionali.
I fenomeni indiretti scatenati dalla globalizzazione
hanno portato le Agenzie per le informazioni e la sicurezza a lavorare in
maniera meno settoriale, a vantaggio dei sistemi integrati e del lavoro
interdisciplinare, e aprendo a nuovi settori della conoscenza. Le nuove minacce
che hanno reso globale il concetto di sicurezza[1], hanno portato gli Stati a dotarsi di agenzie di
intelligence sempre più all’avanguardia, per stare sempre un passo avanti ai
propri avversari e per continuare a garantire l’indipendenza, l’integrità
politica ed economica dello Stato e delle sue istituzioni, la sicurezza dei
cittadini, delle imprese e dei rispettivi beni, sia in patria che all’estero.
Oltre ai conflitti asimmetrici che non caratterizzano
più solamente zone delimitate, ma riescono ad influenzare diverse aree, la
globalizzazione ha portato alla luce un altro tipo di conflitto: la “guerra
economica”.
Questo tipo di conflitto, è caratterizzato da
competizioni strategiche di tipo economico tra due o più Stati e basato su
scontri fatti sui tavoli delle borse e delle camere di commercio, tra
quotazioni di mercato, disponibilità di materie prime, crediti, debiti,
speculazioni finanziarie, contenziosi finanziari e corsa allo sviluppo
tecnologico. Per combattere battaglie di questo tipo, nelle quali sono entrati
prepotentemente anche attori non statali (grandi banche d’affari, holding,
multinazionali e lobbies finanziarie di ogni tipo), è più che mai necessario
una intensa attività informativa. Gli Stati che combattono queste battaglie,
oggi ancor più devastanti grazie al dominio cyber[2], devono stare al passo con tutti i sistemi di
informazione e sicurezza per assicurare la difesa delle proprie risorse
strategiche e dei propri interessi nazionali, cercando nel frattempo di
indebolire l’avversario soprattutto nel settore della ricerca[3]. Per fare ciò, è necessaria la partecipazione di
strutture private, in una sorta di mutua collaborazione tra Stato e imprese.
La guerra economica è fondamentalmente basata su
informazioni e comunicazione. Gli attori che vi prendono parte sono spesso interdipendenti
tra loro e agiscono in una rete globale che non ha confini dal punto di vista
geografico e non risponde a criteri giuridici unitari[4]. Di conseguenza ogni attore che vi prende parte deve
essere in grado, come in un conflitto asimmetrico, di mettere in atto tutte le
tecniche di Information
Warfare[5], ovvero, una procedura di approccio basata sulla
gestione e l’utilizzo dell’informazione a tutti i livelli, allo scopo di
assicurarsi il vantaggio sull’avversario.
Il professor Martin C. Libicki, dell'Institute for
National Strategic Studies, sostiene che esistano sette tipologie di
Information warfare con l'avversario, sia esso politico, militare o economico[6]:
-
command
and control warfare (C2W) (guerra di comando e controllo), che mira a colpire
la testa e il collo dell'avversario;
-
intelligence-based
warfare (IBW) (guerra basata sulle informazioni), che consiste nel progettare e
proteggere i propri sistemi per la gestione dell'informazione, e nell'ingannare
e inquinare quelli avversari al fine di dominare il campo di battaglia;
-
electronic
warfare (guerra elettronica) che sfrutta
sofisticati apparati radioelettronici e strumenti di crittografia;
-
psychological
warfare (PSYOP) (guerra di operazioni psicologiche sui singoli o sulla massa)
in cui l'informazione è adoperata per influire e per modificare pensieri e
opinioni di soggetti amici neutrali o nemici;
-
hacker
warfare (HW) (guerra degli esperti informatici) che prevede l'attacco a
computer, reti telematiche e sistemi di elaborazioni dati;
-
economic
information warfare (EIW) (guerra delle informazioni a rilievo economico) con
la paralisi delle informazioni o il loro pilotaggio volto a garantire la
supremazia economica;
-
guerra
cibernetica, che è la sintesi delle operazioni più futuribili sul campo di
battaglia, con l'utilizzo di alta tecnologia informatica, elettronica,
satellitare ecc.
A queste si aggiungono tutte le attività per riuscire
ad ottenere la superiorità di conoscenze rispetto all’avversario. La conoscenza
è senza dubbio l’arma più potente. Il possesso ed il mantenimento di conoscenze
superiori all’avversario, rappresenta un punto chiave per la risoluzione degli
odierni conflitti, soprattutto quelli economici. A tale scopo, il supporto agli
enti governativi sarà fornito dalle Università e dai centri di ricerca, i
quali, rappresentano il nerbo della conoscenza di un paese.
Sulla base di questi nuovi criteri di guerra cognitiva[7] vengono rimodellate le varie specialità
dell’intelligence, e aggiornate le metodologie di impiego per combattere la
guerra economica. Anche la humint, alla pari delle altre specialità, concorre
alle attività di controllo e monitoraggio dei comportamenti irregolari che
potrebbero nuocere ai settori strategici dello stato e di conseguenza alla
sicurezza nazionale, lavorando all’acquisizione di notizie dopo un’accurata
analisi (nel campo economico, soprattutto scientifica), consentendo al Decisore
politico di giocare d’anticipo. Oggi è più che mai indispensabile giocare
d’anticipo, ed il fattore umano gioca ancora un ruolo determinante. Sapere
anticipatamente, ad esempio, se l’avversario sta cercando di mettere in atto
una manovra comunicativa per infangare un marchio, o sta preparando una manovra
speculativa, è di fondamentale importanza. Così come è di fondamentale
importanza conoscere in anticipo rispetto all’avversario determinate realtà,
dove sia possibile intraprendere nuove attività commerciali e nuovi
investimenti per le proprie imprese nazionali. Giocano un ruolo fondamentale in
quest’ultimo caso, le attività di promozione delle Camere di commercio e dei
centri culturali.
La cooperazione tra le Agenzie di Intelligence e la
collaborazione con altre entità governative, formano il nocciolo duro della
così detta “Intelligence economica” che ha, appunto, lo scopo di raccogliere
informazioni sensibili per poter danneggiare l’avversario e di proteggere i
propri interessi nazionali, utilizzando tutti gli strumenti della guerra
cognitiva[8].
[1] Masci
Claudio – Piacentini Luciano, Humint questa sconosciuta…Rubbettino, p. 212 –
222 (Metti: Ivi, pp.212-222)
[2] “Un
dominio all'interno del contesto informativo costituito dalla rete
interdipendente di infrastrutture informatiche e dei dati residenti, inclusi
Internet, reti di telecomunicazioni, sistemi informatici, e di processori e i
controlli integrati”
Cit. Department
of Defense, Dictionary of Military and Associated Terms (JP 1-02), Joint
Publication 1-02, 8 November
2010,
As Amended Through 15 February 2016 p. 57
[3] Masci Claudio Masci – Piacentini
Luciano, Humint questa sconosciuta…Rubbettino, pp. 212 - 222
[4] https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/approfondimenti/economia-e-intelligence.html
[5] https://www.difesaonline.it/evidenza/diritto-militare/la-post-truth-era-e-linformation-warfare-la-nuova-sfida-globale
[6] https://it.wikipedia.org/wiki/Guerra_dell%27informazione
[7]La Guerra Cognitiva, nello
specifico, si occupa di confrontare le differenti capacità di produrre, mettere
in relazione ed eludere elementi di conoscenza in un contesto conflittuale,
facendo ricerche in tutti i campi che trattano i processi comunicativi (dalla
psicologia all’informatica).
Cit. https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/approfondimenti/economia-e-intelligence.html
[8] https://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/approfondimenti/economia-e-intelligence.html
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